Nell'aftermarket, gestire al meglio la garanzie sui componenti auto è sempre stato uno degli argomenti più critici e delicati da affrontare sia per i ricambisti che per le officine.
Quando poi il ricambio in gioco è un gruppo frizione, la situazione può complicarsi ulteriormente: vuoi i costi elevati, vuoi la complessità del lavoro da eseguire per la sua sostituzione e vuoi la macchinosità in tema di garanzie delle multinazionali del settore, non è difficile che il già fragile rapporto grossista>ricambista>meccanico>utente finale possa incrinarsi anche irrimediabilmente.
Parlavo dei big: per venire incontro alle esigenze delle case costruttrici in tema di confort di marcia e riduzione dei consumi, a partire degli anni novanta è stato introdotto il volano doppia massa (DMF) fornito da Aisin,Sachs, Valeo e Luk in luogo di quello classico fisso: inizialmente ne hanno beneficiato i modelli dell'alto di gamma e poi progressivamente quelli equipaggiati con i propulsori più popolari come il 1.3 Cdti 75/90cv common rail Opel o il recente 875cc bicilindrico TWINAIR turbocompresso, punta di diamante del gruppo Fiat.
Veniamo ai costi. La sostituzione di un gruppo frizione è purtroppo una delle operazioni di manutenzione più salate in assoluto: i prezzi elevati e – aggiungiamo – ballerini dei kit con il DMF e il tariffario talvolta poco trasparente degli installatori, spesso portano a raggiungere e superare la fatidica soglia dei 1000€, cifra non semplice da sborsare per l'automobilista medio.
La garanzia: la diffusione a macchia d'olio di questa raffinata soluzione su modelli di grande/grandissima serie ha posto in essere anche il problema di offrire alla clientela un servizio di garanzia efficiente e soprattutto veloce.
Ciò può essere reso possibile solo con la collaborazione di tutti i protagonisti coinvolti nella eventuale controversia: produttore, distributore, ricambista e installatore.
Produttore. Colossi come ZF e Schaeffler, forti di fatturati stratosferici, potrebbero essere più flessibili in questo contesto così complesso: snellire l'iter delle garanzie, chiudere un occhio ai distributori più costanti, e fornire info tecniche ancora più dettagliate sono solo alcuni degli accorgimenti che dovrebbero prendere seriamente in considerazione.
Distributore e ricambista, decisamente i due anelli deboli della catena: vista la feroce concorrenza su questi componenti, spesso si ritrovano con un volume d'affari importante e guadagni trascurabili. Ed ecco che per controbattere i competitors devono giocarsi anche la carta di un servizio clienti efficiente e disponibile ed offrire condizioni agevolate su garanzie non accettate dal produttore (cosa però non facile...)
Installatore. Talvolta poco propenso ad accettare le utili direttive dei ricambisti, prima di colpevolizzare il kit frizione appena montato, ha l'obbligo di ricercare eventuali difettosità nei componenti annessi allo stesso, come il motorino d'avviamento, la batteria, il manicotto di guida o il forcellino di disinnesto. Attenzione: il ricambio perfetto non esiste, ma è sempre utile assicurarsi della totale efficienza di tutti gli organi del veicolo.
Morale della favola...chi ne guadagna è quasi sempre il gigante...i piccoli restano fregati...
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